L’Orso delle Acque Blu era un enorme orso polare norvegese, ben più grande di ogni altro orso polare della zona (la zona nord di Hordafylke). I cacciatori scandinavi spesso cercavano di ucciderlo finendone inevitabilmente sbranati, in quanto la bestia era dotata di dimensioni, forza e ferocia senza precedenti (distruggeva addirittura le navi che si avvicinavano troppo al suo territorio).
Nell’ 872 D.C., la guerriera vichinga Eivor Varinsdottir del Clan del Corvo, durante il suo viaggio a Rygjafylke, si imbatté un diario di caccia, che raccontava di un orso talmente forte, grosso ed aggressivo che si diceva fosse il figlio di una relazione tra Thor e Freyja. Eivor si guardò intorno nell’isola di Bolrikbjorn e vide la bestia, che aveva frecce e una spada conficcate nella schiena. Eivor guardò più da vicino, solo per vedere segni di scontri falliti da parte di umani contro la bestia e navi distrutte sulle coste dell’isola presieduta dall’orso. La guerriera ingaggiò con l’enorme animale una lotta all’ultimo sangue che la vide infine uscire vittoriosa. Eivor ne portò la testa con sè nel suo viaggio in Inghilterra ed infine la appese nella sala grande dell’insediamento vichingo di Ravensthorpe, nel regno di Mercia.