“Lo vedo nei miei sogni, Anna. Mi chiama, supplicandomi di aiutarlo. Per salvarlo dalla forca. E io non posso.”
Nikolai Andreievich Orelov venne addestrato fin dalla gioventù dal padre Andrei, membro di una frangia particolarmente violenta della confraternita russa . Tra i suoi compagni di addestramento, Nikolai fece amicizia con il futuro primo ministro della Repubblica Russa Vladimir Lenin e suo fratello maggiore Aleksandr. Nel 1887 gli assassini russi fallirono un attentato contro lo zar Alessandro III e Aleksandr fu arrestato e condotto sulla forca per essere giustiziato. Prima di essere impiccato, Alexandr indicò Nikolai tra la folla, accusandolo silenziosamente di essere il responsabile della sua imminente morte perchè non lo aveva salvato. Questa scena popolerà per gli anni a venire gli incubi di Nikolai.
Un giovane Nikolai Orelov nei suoi primi anni da Assassino.
Il 17 luglio 1918, Nikolai fu inviato ad Ekaterinburg, in Russia, per sottrarre dalle mani dello zar Nicola II la scatola dei precursori. Una volta lì, Nikolai assistette all’omicidio di tutta la famiglia reale da parte di alcuni templari, giunti lì con lo stesso obiettivo dell’assassino. Nikolai salvò una delle figlie dello zar, la granduchessa Anastasia che teneva in mano la scatola dei precursori. Tuttavia, mentre Nikolai stava prendendo la scatola dei Precursori dalle mani di Anastasia, il frammento di un Bastone dell’Eden (l’ex scettro distrutto dallo stesso Nikolai in una missione anni prima) che portava intorno al collo interagì con la scatola, iniziando a trasmetterle i ricordi di Shao Jun. Nikolai portò Anastasia nel covo degli assassini moscoviti e qui spiegò al mentore, Sergei, cosa era accaduto alla ragazza, Sergei gli assicurò che avrebbero custodito la scatola e che la ragazza sarebbe stata al sicuro. In seguito, origliando le conversazioni di altri assassini, Nikolai scoprì che ai suoi confratelli non importava della sicurezza di Anastasia e che Sergei era interessato solo a scoprire i segreti della scatola e che tipo di interazione si era creata con la ragazza, al costo di farla restare uccisa a furia di usarla come “cavia”. L’assassino russo riuscì a fuggire con la granduchessa ma lasciò la scatola nelle mani degli altri assassini.
I 2 scapparono verso Kazan ed al loro arrivo si trovarono nel pieno del tentativo dell’Armata Rossa di riconquistare la città. Nikolai contattò un suo vecchio amico, Leon Trotsky, chiedendogli aiuto per mettere in salvo Anastasia. Trotsky, ritenendo che lasciare in vita un membro della famiglia reale fosse pericoloso per il buon esito della rivoluzione, decise di vendere il suo amico ai templari i quali lo catturarono e lo torturarono per farsi rivelare la posizione di Anastasia e della scatola dei precursori. Anastasia riuscì infine a liberare Nikolai ed i 2 scapparono su un battello. I 2 si recarono a Mosca e Nikolai incontrò degli altri assassini di cui si fidava, affidando alle loro cure Anastasia, rassicurato dai suoi confratelli che se ne prenderanno cura e cercheranno di eliminare l’influenza che i ricordi di Shao Jun stavano avendo su di lei. A Nikolai venne chiesto di recarsi nel quartier generale degli Assassini russi per fare rapporto sulle sue ultime esperienze. Nikolai sentì 2 assassini discutere di come in realtà adesso che Anastasia era nelle loro mani, avrebbero potuto fare su di lei esperimenti che probabilmente l’avrebbero uccisa, il tutto solo per cercare di estrarre da lei i ricordi di Shao Jun. Nikolai, adirato per essere stato tradito, fa confessare uno degli assassini che gli rivela che Anastasia è stata portata al Cremlino e si dirige lì per salvarla, evitando lungo il percorso i suoi ex confratelli che avevano ora l’ordine di ucciderlo. Il salvataggio riesce ed infine Nikolai dà ad Anastasia dei finti documenti di identità che aveva in origine fatto preparare per far espatriare la moglie. Anastasia, che ora assumerà l’identità di Anna Anderson, si congeda dall’assassino dicendogli che andrà in Germania ritenendosi fiduciosa sul fatto che riuscirà a gestire, col tempo, i ricordi dell’assassina cinese.
Nikolai ed Anastasia Romanov mentre la scheggia di un Bastone dell’Eden interagisce con la Scatola dei Precursori
Nikolai viene torturato dai Templari.
Nikolai salpò con la moglie e la figlia verso gli Stati Uniti e lì nacque il suo secondo figlio che chiamò Innokenti. Poco tempo dopo però, in seguito alla politica americana di espellere i radicali di sinistra, sua moglie e sua figlia furono catturate e mandate nuovamente in Russia, mentre Nikolai ed il figlio riuscirono a fuggire. Nikolai non rivedrà mai più la moglie e la figlia. Lui ed Innokenti si nascosero in una capanna in un bosco del Connecticut e nel 1926, appena Innokenti compì 8 anni, il padre decise di iniziare ad addestrarlo perchè il giorno prima un assassino russo lo aveva quasi stanato tenendo il bambino in ostaggio e Nikolai era riuscito ad ucciderlo con fatica. 2 anni dopo però, altri assassini russi trovarono il nascondiglio dei 2 i quali nonostante l’inferiorità numerica riuscirono ad ucciderli tutti ad eccezione di uno: questi sparò a Nikolai ad una gamba e poi all’altra, prendendolo in ostaggio e dicendo ad Innokenti di seguirlo e che in cambio gli avrebbe rivelato dove si trovavano la madre e la sorella che erano ancora vive.
Nikolai disse al figlio che erano bugie e di non credere alle parole dell’assassino, poi strinse l’assassino tra le braccia ed ordinò ad Innokenti di sparare, il bambino obbedì ed il proiettile attraversò il corpo del padre prima di piantarsi in quello dell’assassino, uccidendo entrambi.
Nikolai salpa verso gli Stati Uniti con la sua famiglia.
Nikolai viene sparato a morte dal figlio Innokenti.
– SHAY –